In questo periodo di profonde incertezze la gente comune ha cercato nelle persone autorevoli (virologi, epidemiologi, infettivologi, anestesisti) delle risposte assolute che dipanassero il campo da tutti i loro dubbi e consegnassero una via per uscire da questa realtà surreale.
Così facendo nel corso del tempo si sono formate due opposte tifoserie, ognuna di esse disposta ad accettare in maniera dogmatica solo la versione del virologo utile a corroborare le teorie e i desideri intimi della sua particolare fazione, confondendo una scienza, che progredisce per evidenze, con una religione, che si accetta in maniera fideistica.
Ai miei occhi parte delle colpe di questa situazione sono ascrivibili agli organi di informazione, più interessati alle contrapposizioni, che innalzano gli ascolti ma non garantiscono una corretta divulgazione scientifica, e allo Stato, che ha supplito in maniera paternalistica il cittadino senza occuparsi di dargli gli strumenti adatti per capire e processare la realtà.
Pur consapevole dello spazio limitato, della scarsa diffusione del mio blog e in rapporto alle mie magre conoscenze ci tengo a rilanciare la
classificazione dei livelli di evidenza affinché ognuno possa conferire il giusto peso alle parole ed alle opinioni degli esperti.
Ciò detto bisogna tenere presente che la medicina è in continua evoluzione quindi nulla toglie che un'evidenza classificata con un livello 1a potrebbe essere smentita nel tempo o aggiornata da una nuova serie di ricerche, che potrebbero beneficiare della raccolta di ulteriori dati, di un miglioramento nel campionamento della popolazione presa in esame e/o della riduzione dei bias presenti negli studi antecedenti.
In ultimo ci tengo a precisare che con questo post non voglio mettere in discussione il valore dei singoli commentatori, ma intendo rappresentare ai più che la scienza non è una realtà immutabile che vive di dogmi, ma un campo aperto pieno di nuovi interrogativi.
Fonte immagine: www.evidencebasednursing.it › ...PDF
Piramide delle evidenze basate sul tipo di quesito clinico
Giuseppe Cerullo