giovedì 8 luglio 2021

DDL Zan, Fedez e Renzi

Live Fedez, Zan, Cappato e Civati.

"È meglio nessuna legge piuttosto che una legge cattiva che discrimina. Invece qui si sta pensando che pur di portarla a casa possono fare tutte le mediazioni possibili". (Zan) 

"Tutti speriamo, tutti noi che siamo d'accordo, che la legge possa passare, ma piuttosto che avere una legge amputata della parte più importante a questo punto, effettivamente, diciamo nella prossima legislatura, magari con un referendum, ci occupiamo di abrogare tutte discriminazioni che esistono in materia di unioni, di matrimonio, di figli, ect, ci arriviamo comunque in un altra strada...omissis" (Cappato)

Se si fosse adottata la stessa filosofia anche durante la discussione del DDL che ha istituito le unioni civili riguardo lo specifico tema della stepchild adoption, quella legge non sarebbe mai stata approvata.
I passi in avanti in tema di diritti civili in una democrazia liberale seguono un percorso graduale e non traumatico, ma soprattutto sono figli di un dibattito ed un fermento che coinvolge tutte le fasce della popolazione. 
L'aspetto dirimente è che la direzione intrapresa sia di stampo progressista, o almeno al passo con i tempi, e non regressiva. 
Purtroppo, talvolta, qualcuno confonde la propria bolla social, dove poter fare le LIVE in compagnia di persone ideologicamente affini, per un campione rappresentativo della popolazione globale. Ma non è cosi. 
Il parlamento, composto da quei politici "che fanno schifo", è il luogo dove prende vita la nostra democrazia rappresentativa. Ed è lì che i numeri, espressione di tutte le anime del mondo reale, fanno la differenza nella scelte politiche.
Ora se il ddl Zan ha la maggioranza sufficiente a palazzo Madama sarà convertito in legge, per la felicità di tutte le anime tolleranti, ma se, viceversa, non troverà l'approvazione (segreta) della metà più uno dei senatori presenti in aula, sarà bocciato. Ciò detto, dare una lettura manichea, mostrarsi insensibili alla mediazione, cercare lo scontro in aula assicurerà al fronte progressista una bandierina da sventolare, ma rischierà di lasciare senza ulteriori tutele la comunità lgbt.