lunedì 28 novembre 2022

Casamicciola, la responsabilità del singolo e della collettività.

Nei momenti di massima disperazione è necessario razionalizzare gli eventi e non nascondersi dietro l'alibi del fatalismo.

La tragedia di Casamicciola- unitamente a tante altre tragedie occorse in questi anni- impone una profonda riflessione.

27.000 richieste di condono su 60.000 abitazioni totali sono un tema che va affrontato senza indugi. Così come il cambiamento climatico per azione dell'uomo sull'ambiente è un argomento non più procrastinabile.

Detto questo è fallace il ragionamento che sposta la responsabilità dal singolo cittadino alla collettività (Stato): costruire abusivamente è un reato, e la colpa del reato non è certo del controllore ma del reo.

Al massimo la responsabilità della politica è stata quella di aver permesso a più riprese la possibilità di condonare gli abusi, lasciando trapelare il messaggio al cittadino che a fronte di qualsiasi infrazione resta sempre in campo la chance di farla franca ed uscirne addirittura avvantaggiati (comprare un'appartamento con regolare licenza è più costoso di costruire una villa abusiva e di condonarla).

In ultimo, il tema del cambiamento climatico congiuntamente all'elevato rischio idrogeologico di alcune zone d'Italia ci impone una politica preventiva rigorosa, al fine di evitare che una cattiva previdenza sia foriera di immani catastrofi, annunciate.

Ma, ed ora torniamo al punto succitato (la responsabilità del singolo), i politici sia locali che nazionali sono l'espressione del voto dei cittadini, che al posto di politiche ambientali rigorose e della programmazione del piano urbanistico hanno preferito premiare chi ha promesso condoni, sanatorie e consumo indiscriminato di suolo.

È fondamentale, però, prendere in considerazione la frana di Ischia come esempio e non come caso isolato di un'isola, e di una penisola, felice, che felice lo è fino a quando una catastrofe non viene a ricordarci di quanto si è fatto e si continua a fare male.
G. C.

sabato 5 novembre 2022

Il caso di Carlotta Rossignoli e la fallacia logica dell'onere della prova.

Il caso della studentessa Carlotta Rossignoli, che si è laureata in tempi record in medicina facendo al contempo la modella, l'influencer e non so cos'altro, evidenzia l’importanza della presunzione di innocenza, che un pezzo dell’indole umana rifiuta e la cui condivisione collettiva dimostrerebbe il progresso civile del nostro paese.

Innanzi al risultato conseguito dalla stessa la macchina del fango ha subito alimentato i dubbi riguardo la regolarità degli esami, del percorso universitario e sui presunti privilegi, chiedendo all'università le prove della regolarità del conseguimento anzitempo della laurea.

Questo atteggiamento è caratteristico di una fallacia logica, quella in cui si sposta l'onere della prova.

Chiunque accusi la studentessa e l'università di aver violato delle regole ha l'onere di portare delle prove evidenti, non introdurre ricostruzioni suggestive e calunniose pretendendo dall'università le prove dell'innocenza della studentessa.

mercoledì 2 novembre 2022

Le misure per il contrasto dei rave party del Governo Meloni.

Nel primo Consiglio dei ministri del governo Meloni è stato approvato il decreto contenente anche le misure per il contrasto ai rave party, prevedendo per chi organizza o promuove il raduno una pena da tre a sei anni di reclusione e una multa da 1.000 a 10mila euro.

Considerazioni:
Tanto assente quanto spietato: questo è il messaggio che sta dando lo Stato ad una generazione che cerca l'alienazione dalla realtà (escapismo) attraverso ogni mezzo possibile (alcol, droghe, psicofarmaci).

Ragioni del Governo:
La necessità di dare un impronta identitaria all'azione di governo, evidenziando una forte discontinuità rispetto al precedente esecutivo sul tema della sicurezza e del contrasto al degrado.

Aspetti globali:
Ogni iniziativa legislativa delinea la strategia che un governo ha deciso di intraprendere per affrontare una determinata tematica.
La strada battuta oggi è quella della repressione in luogo della prevenzione, dove l'eccesso di castigo interviene in soccorso di un'imprevidenza irragionevole.
Eppure quando si chiedono delle pene esemplari bisogna ricordare che la pena inverte i ruoli, facendo divenire del colpevole la vittima, sostituendo alla colpa del delinquente quella del persecutore, trasformandosi, in definitiva, in un attentato del più forte sul più debole.

Altro punto di vista:
Qualunque locale per poter operare deve garantire delle misure di sicurezza (impianti anti incendio, uscite di sicurezza segnalate, steward agli ingressi); deve rispettare le norme sulla vendita degli alcolici (non oltre determinati orari); deve assicurare degli standard igienici pena la chiusura e la denuncia del titolare.
Inoltre ogni locale attraverso la tassazione delle entrate finanziarie derivante degli eventi contribuisce economicamente al bilancio dello Stato.
È ammissibile che organizzatori privati- evasori totali- organizzino eventi in luoghi abbandonati o diroccati senza il consenso del proprietario delle strutture e non rispettando alcuna normativa (mettendo a rischio la sicurezza di tutti) per lucrare sul disagio di una generazione?