martedì 17 agosto 2021

Saviano, Murgia e l'attacco alla famiglia

«Quando mi chiedono quando finiranno le mafie rispondo quando finiranno le famiglie. Quando l’umanità troverà nuove forme di organizzazione sociale, nuovi patti d’affetto, nuove dinamiche in cui crescere vite» (Saviano) 
La debolezza della teoria proposta da Saviano, che le mafie finiranno quando finiranno le famiglie, è che non si presta all'esame oggettivo, ma si ricava e si adatta, eventualmente, ad ogni esigenza. Il fatto che detta supposizione non possa essere controllabile comparandola con un altro sistema esistente, o che non possa essere confutata da un evento concepibile, è la dimostrazione pratica che è facile ottenere conferme se quel cerchiamo sono solo conferme. Nulla può smentire un postulato che non presenta la caratteristica della falsificazione, ma che in maniera liquida si adegua ad ogni contenitore. Peraltro, la decisione di porre la famiglia come causazione dell'origine delle mafie, è puramente arbitrario, non corroborato da fatti: la famiglia è il nucleo basilare di quasi tutte le società del mondo; viceversa le mafie non sono allo stesso modo equamente distribuite sull'intero pianeta (spesso nella stessa nazione, regione, città, quartiere e appartamento ci sono evidenti differenze). Inoltre questa teoria postula che la degenerazione del concetto di famiglia sia la regola generale, dando per assodato che eventuali "nuovi patti d'affetto" non possano degenerare alla stessa maniera, ad esempio: nello sviluppo del concetto di intraneo ed estraneo. In ultimo, il richiamo al patriarcato, da parte della Murgia, è l'ennesima dimostrazione che se una soluzione è adeguata a spiegare tutti i problemi del mondo, probabilmente la soluzione non è giusta per spiegarne alcuno adeguatamente.
Giuseppe Cerullo 

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